25/12/11

Volo di notte

25/12/11
Profilo dei rami di monti che scendono al mare
netto e bellissimo
e il bosco che brucia
illumina il cielo amaranto.
Anche il dolore, da lontano,
può essere dolce al tramonto.
In riga, con gli altri disoccupati,
guarderemo il tempo che passa passandoci birre l'un l'altro
e i giornali dei giorni passati.
E solo chi ha
il tempo di stupirsi si salverà.
Perchè non serve rubare gioielli
che mai porteresti.
Ma io da stanotte, che forse soltanto
ho sorriso un po' più, che forse davvero
non merito il dono,
ho al collo un aereo per volare via
con un battito di ciglia
il bagaglio leggero.
A esplorare il cielo immenso.

05/12/11

Epitaffio momentaneo

05/12/11
Mi sporgo
dalla murata di cielo a babordo
e mi specchio
sul fondo petroso
d'un mare sgangherato.
Ho la faccia
scordata che avevo
appena imbarcato.

Due tempi

Ti hanno fatto un contratto a progetto
per questo non trovi ogni sera
il complemento oggetto per chiudere il cerchio
la frase del giorno che resta sospesa
come scarpe sul cavo dell'alta tensione
e non puoi camminare.
Potrei elencarti milioni di gesti
che vivono in te
nel riflesso di un piatto sbeccato
di un davanzale innevato e son attimi
di vita vera.
Sarebbe poesia minimale e sincera
e forse in rima baciata
s'inceppa soltanto la ritmica
se non ti concedi all'abbrivo
del rotolar giù fino a valle
se vuoi tatuarti la pelle
di costellazioni e non
invocare le stelle cadenti
con sogni inespressi e con
tuttalpiù.

Dal giorno in cui scopristi
che dentro al blackout
ci sono più stelle
"fluttuando s'arenan parole sui denti
alla soglia del mare del suono
frastuono che sembra tempesta
di foglie autunnalli
eppure si spicca al di là
un barbaglio di stella cometa
un lume che spacca il candore
d'un bianco che tutto lo spettro
lo tiene per sè
e seppur cigolando catene
leggero cammina un mandala
e sei tu
finalmente che hai preso colore
incantato e consapevole
seguendo parnassius mnemosyne
in volo lucente"
ti arrampichi sempre più in su
per sfuggire alla luce dei neon di città
e sposare la tua.

Aiuola

Strano è capitalizzare il dolore
nel croccante fragore di un'alba indecente
spuntata così
come caramello sul banco di scuola
bruciando lo zucchero
come un'aiuola fiorita
spartitraffico indolente
nel mezzo di un'autostrada.