18/07/11

Baciata, quasi

18/07/11
E stentata la pioggia si spiaccica sulla ginestra.
Tu che resti affacciata per poco alla tua finestra.
E salutami quelle farfalle che vedi girare.
Mentre io son rimasto un po' a galla che sembro nuotare.
Spalanca i tuoi occhi imbrattati ancora una volta
i tuoi occhi che sembran lampioni di una strada lunga
che mi porta sognando ogni notte a vagare lontano
da te che non mi ami ma intanto mi tendi la mano.

Come faccio ancora una volta a arrendermi amore?
come faccio se il vento mi porta soltanto il rancore
il dolore dei gatti randagi e di quelli scappati
punteggiato di malinconie e appetiti voraci
la mattina appena mi sveglio in questa casetta
già lo sento il rumore del treno che va e non aspetta.
Hai presente viaggiare ogni giorno come i pendolari?
Mi avvicino al tuo cuore e tu subito ti riallontani.
Ti concedi ogni tanto una intrepida gita in collina
passeggiando sulle palme aperte finchè fa mattina
conti i passi calpesti le linee della mia vita
quando arrivi sul bordo saluti e sai che è finita.