20/05/10

Solitario naufragio notturno

20/05/10
La finestra è aperta alle mie spalle
per fumare
il ricciolo d'aria che entra
(ritenta sarai più sfortunato) e la cartina
è troppo confusa per essere chiusa
la strada
non c'è il navigatore sicuro in acque scolpite
scolorite
le vele ammainate
mai nata quassù tra le vedette la speranza d'un urlo:
terra.
Tutto è diverso da cosa
non so. Il mare nel ricciolo d'aria fumosa spumosa è l'odore che fa
rotolandosi in fondo ai polmoni ricondizionati e venduti a metà
dello sforzo annaspo.
Mi sveglio con la bocca impastata e
the times they are a'changin che gira e gira in loop.
Mi sono tuffato quaggiù
dal Titanic post-moderno
mentre ballano e ballano al ritmo d'orchestra che non so seguire
"che importa se non sai ballare"
"che importa se sai affondare" mi dicono.
Non voglio arrivare
è tutto qua:
nel mare. Non sento le note non posso ballare.
Se nuoto
mentre nuoto mi sento
ammutinato nel buio.
Mi sento.
La mia mano esiste soltanto
se sta nella tua.

04/05/10

Puzzle

04/05/10
Cadendo capisco
carpisco l'essenza dell'aria
l'assenza di peso nel vuoto.

Nel volo sfumato misuro a bracciate
nuotate scoordinate
nel mare d'un tempo
passato a toccare materia che non so per quale motivo non si solidifica attorno al mio corpo.
Un giorno un puzzule Van Gogh che incompleto cade e sparge le tessere sul pavimento buio non è vaticino o chissà nemmeno il destino se non ci sai credere.
Quel giorno non era lontano se guardo all'insù
se tendo la mano le posso toccare
le tessere
elettorali piene di timbi scoloriti come i passaporti e le dogane che ho passato per arrivare fin qui attraverso la sabbia che scivola e pizzica e non solidifica se non nell'istante d'un incontro fortuito e poi torna a volare lontano è quel grano di polvere ripassato di qui ieri, una vita fa.

C'è un semaforo verde, signora che fa? Aspetto il colore che mi piace.